Indicazioni Operative

Progettazione e Costruzione del Partenariato

Progetto dell'Agenzia Per-Corso nell’ambito delle indicazioni della Regione Toscana in materia di Alternanza Scuola Lavoro

Alleanze territoriali

Per progettare e realizzare un percorso in ASL è necessario, in fase preliminare, esplorare e conoscere il contesto produttivo ed i bisogni formativi del territorio così da far nascere vere e proprie alleanze tra scuola e realtà produttive.

L’analisi delle organizzazioni presenti sul territorio e delle loro caratteristiche permetterà di acquisire le informazioni necessarie per creare partnership coerenti con le realtà locali, favorendo la strutturazione di percorsi mirati all’acquisizione di competenze spendibili nel contesto lavorativo.

Solo dopo aver mappato il territorio, si potranno individuare ed avviare collaborazioni di ampio spettro e convenzioni più operative e specifiche con le organizzazioni disponibili ed adatte a sviluppare progetti di integrazione tra scuola e lavoro.

Gli accordi tra gli attori presenti sul territorio possono condurre alla formazione di patti che sanciscono la nascita di veri e propri partenariati6 con durata pluriennale. Trattandosi dell’incontro tra organizzazioni complesse (scuole e aziende) si predilige la creazione di partenariati pluriennali cosi da creare delle vere e proprie sinergie tra gli enti, che possano rafforzarsi nel corso degli anni.

Il numero di soggetti coinvolti nei partenariati varia in base al tipo di progetto che si intende realizzare ed al numero di organizzazioni congruenti con il profilo curriculare che si è scelto di sviluppare.

Le tappe del rapporto tra scuola e territorio possono essere così sintetizzate:

1) analisi del territorio;
2) sviluppo di partnership per condividere gli obiettivi progettuali;
3) stipula di partenariati pluriennali.


Partenariato

Tutte le organizzazioni coinvolte ed interessate alla realizzazione dei percorsi di ASL si uniscono e formano un partenariato, promosso dall’Istituzione scolastica e composto da:

- il Dirigente Scolastico
- i referenti di progetto interni alla scuola
- i referenti delle organizzazioni
- un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale
- un rappresentante dell’Amministrazione Provinciale
- un referente della Camera di Commercio.

Tutti i componenti del partenariato andranno a costituire un gruppo di lavoro o “comitato tecnico” che progetta, programma e verifica le attività della formazione in ASL.


Poli tecnico-professionali

La nascita di Poli Tecnico-professionali 7 può essere inclusa tra le iniziative volte a potenziare la diffusione dei percorsi in ASL. Il polo tecnico professionale si struttura come una rete fra soggetti diversi che si formalizza attraverso la stipula di uno specifico accordo.

La loro creazione ha come obiettivo l’avvicinamento tra filiera formativa e produttiva, tra istituti tecnici, professionali, realtà produttive e centri di formazione professionali, al fine di migliorare l’offerta formativa e realizzare una maggiore integrazione tra mondo del lavoro e della scuola.

I componenti di questa rete sono:

- istituti tecnici
- istituti professionali
- centri di formazione professionale
- imprese ed associazioni di imprese
- istituti tecnici superiori
- centri ricerca universitari e privati

In questo modo, il Polo eserciterebbe una maggior attrattiva e quindi verrebbe potenziata anche l’azione di orientamento delle giovani generazioni verso l’acquisizione di professionalità di tipo tecnico-professionali, come richiesto dal mondo del lavoro e dalle indicazioni di Europa 20208.

Il polo tecnologico diventerebbe, quindi, un naturale interlocutore anche del territorio per la ricognizione ed il soddisfacimento dei fabbisogni formativi e della riqualificazione del personale occupato oppure in mobilità o alla ricerca di nuova occupazione.

Tali poli tecnico - professionali vengono costituiti in base ad una programmazione regionale da parte dell’amministrazione scolastica e dell’ente regione.

7. Decreto interministeriale 7 febbraio 2013 sottoscritto dal Ministro dell’Istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Autonomie locali, recante linee guida in materia di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale a norma dell’articolo 52 del decreto legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito, con modificazioni, nella legge 4 aprile 2012 n. 35, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo. Allegato a) Linee Guida, Allegato b) Tabella indicativa delle correlazioni tra l’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale e le aree economiche professionali, le filiere produttive, aree tecnologiche/ambiti degli ITS ed i cluster tecnologici, Allegato c) Standard minimi per la costituzione dei Poli tecnico‐professionali, Allegato d) Organizzazione delle commissioni di esame.


RUOLO DELLA SCUOLA

La scuola rappresenta l’Ente promotore dei percorsi in ASL e svolge un ruolo attivo in quanto titolare e responsabile dei percorsi stessi.

Gli istituti scolastici hanno il compito di progettare, realizzare, valutare e certificare i percorsi di formazione in ASL, costruiti successivamente alla stipula di specifiche convenzioni attivate con Camere di Commercio, Imprese, Associazioni di categoria, Enti pubblici e privati presenti sul territorio.

L’ASL è una modalità formativa che sfrutta gli spazi di flessibilità previsti dall’autonomia didattica, a cui la scuola partecipa per scelta non residuale e, allo stesso tempo, si configura, a pieno diritto, come metodologia didattica, capace di valorizzare le potenzialità di tutti e non come percorso rivolto a fasce deboli o riservato soltanto ad alcuni alunni o indirizzi.

Pertanto la scuola svolge, in sinergia con le organizzazioni, il ruolo di soggetto attuatore dei percorsi ed in particolare promuove:

- la creazione del partenariato, creando una sinergia tra Istituzione scolastica, Enti pubblici e privati presenti sul territorio;
- la progettazione integrata dei percorsi, progettando con le organizzazioni e gli altri soggetti coinvolti, i percorsi di formazione degli allievi, in coerenza con gli obiettivi definiti nella fase iniziale e nell'ottica di favorire e supportare l'acquisizione di specifiche competenze e conoscenze, connesse con il percorso di studi intrapreso dagli studenti
- l’attivazione del sistema tutoriale, individuando uno o più tutor/referenti tra i docenti della che seguiranno gli studenti durante tutto il percorso di formazione;
- la certificazione dell'apprendimento, valutando e certificando le competenze acquisite dagli studenti.

STRUMENTI DELLA SCUOLA

P.O.F. (Piano Offerta Formativa)

I percorsi formativi in ASL sono definiti e programmati all’interno del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) e successivamente proposti agli studenti e alle famiglie nei tempi e nelle modalità che ne favoriscano la fruizione. L’inserimento dei percorsi di ASL nel P.O.F. contribuisce ad orientare e sviluppare le competenze richieste dal profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi, perché stabilisce e rafforza i rapporti tra contesto scolastico, lavorativo e territoriale.

La scuola che intende attivare percorsi in ASL deve:

- programmare e inserire nel P.O.F. i percorsi in Alternanza che intende realizzare9;
- definire gli obiettivi formativi da perseguire nei tre anni del percorso10;
- deliberare la programmazione dei percorsi di formazione in Alternanza negli organi collegiali previsti: Consiglio di Istituto, Collegio dei docenti, Consigli di classe;
- proporre l’offerta formativa in Alternanza alle famiglie e agli studenti nei tempi e con modalità idonei a garantirne la piena fruizione.11

9. Art. 4 D.Lgs. del 15 aprile 2005 n°77
10. D.Lgs. del 15 aprile 2005 n° 77 Art.1
11. D.Lgs. del 15 aprile 2005 n° 77 Art. 4

Organi Istituzionali e loro competenze12

Collegio dei docenti: elabora e delibera l’insieme delle attività che costituiscono il P.O.F., in ottemperanza alle linee generali emanate dal CdI. Valuta la coerenza dei risultati delle singole attività rispetto agli esiti previsti in fase di progettazione;

Consiglio d’istituto: adotta il P.O.F.; elabora e recepisce gli atti di carattere generale che attengono all'impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli enti pubblici e privati;

Consiglio di classe: definisce le modalità di realizzazione delle diverse attività, in base alle caratteristiche del gruppo classe;

Dirigente scolastico: avvalendosi del gruppo di lavoro destinato all’Alternanza e alle altre attività del P.O.F., promuove le necessarie azioni e relazioni necessarie alla realizzazione di tutto il percorso. Si occupa, anche, della gestione delle risorse finanziarie e umane;

Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA): predispone una scheda finanziaria dei progetti di ASL in cui vengono indicati la durata temporale del progetto, il periodo di attuazione, le fonti di finanziamento, i costi previsti e le quote di spesa complessiva, attribuita a ciascun anno finanziario in attuazione del piano dell’offerta formativa;

Dipartimenti: costituiscono un’articolazione funzionale del collegio dei docenti, promuovono processi di innovazione e contribuiscono ad organizzare Io sviluppo per competenze del curricolo;

Comitato Tecnico Scientifico (o il Comitato Scientifico): strumento di tipo organizzativo che le scuole, nell’ambito delle autonomie, possono utilizzare per creare sinergie tra mondo della scuola e del lavoro e rispondere alle sfide dell’innovazione.

12. Costruire insieme l’alternanza scuola-lavoro – documento per la discussione a cura dell’Indire 2013 in collaborazione con la Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni.

C.T.S.\C.S

E’ composto da docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica, che hanno l’obiettivo di contribuire alla stesura di un curriculum che tenga conto dei bisogni esterni alla realtà scolastica e promuova un dialogo sistematico con il territorio.

Le parole chiave per questi organi sono:

- sinergia: collaborazione tra gli organismi che regolano l’organizzazione scolastica, attraverso una maggiore circolazione e condivisione delle idee progettuali all’interno del proprio Istituto;
  - innovazione: confronto tra professionisti al fine di introdurre nuove idee sia a livello metodologico che didattico;
  - miglioramento: portare un contributo alle iniziative da inserire nel Piano dell’ Offerta Formativa;
  - rete territoriale: il C.T.S. , inteso come area privilegiata, in cui scuola e mondo del lavoro costruiscono nuove alleanze con obiettivi condivisi;
  - stakeholders13: sono gli interlocutori prediletti di ogni autonomia scolastica. Per loro e con loro va costruito un P.O.F. coerente ed in sintonia con le richieste provenienti dal mercato del lavoro.

13. Letteralmente «portatori d’ interesse». Tutti i soggetti, individui od organizzazioni, che sono coinvolti direttamente e hanno un interesse in un’ iniziativa

Progettazione integrata

La progettazione è definita integrata poiché dovrà tenere conto delle richieste formative dell’istituzione e delle caratteristiche ed esigenze del mondo del lavoro che va sempre più affermandosi come centro di apprendimento. Si dovranno creare percorsi mirati alla contaminazione tra discipline curricolari, conoscenze e competenze dei diversi contesti lavorativi.

La progettazione è pensata in un’ottica pluriennale, così da coinvolgere sempre più attivamente gli studenti e da permettere una maggiore conoscenza tra gli attori coinvolti.
Gli obiettivi che dovranno essere raggiunti dagli alunni all’interno dei percorsi in ASL saranno:

- I anno: orientamento e socializzazione con il mondo del lavoro14;
- II e III anno: acquisizione di competenze attraverso l’esperienza, in un’ottica graduale e progressiva.

Per ciascun anno verranno individuate e condivise tra i diversi attori, all’interno del patto formativo, le competenze obiettivo di apprendimento.
L’obiettivo finale è quello di favorire la stabilizzazione dei processi di apprendimento attraverso l’integrazione di contenuti teorici con le attività pratiche svolte.

Partecipano alle attività di progettazione:

- i referenti della scuola;
- i referenti delle organizzazioni;
- i referenti degli altri soggetti coinvolti.

Le attività di progettazione dovranno prevedere:

- la definizione degli obiettivi formativi da raggiungere a scuola ed in organizzazione;
- l’individuazione delle attività con la relativa programmazione temporale in aula e nei luoghi di lavoro;
- la definizione delle fasi per l’integrazione curriculum di studi/esperienza lavorativa, prevedendo percorsi di formazione con una struttura flessibile, articolati in periodi di formazione in aula e periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro15;
- la definizione del modello di valutazione dei percorsi;
- l’individuazione, l’acquisizione e la valutazione delle competenze, individuate dalle organizzazioni insieme alle scuole e condivise in fase di progettazione integrata.

14. Per socializzazione al lavoro, si intende prendere familiarità con il contesto lavorativo e tutte le dinamiche che lo caratterizzano
15. D.Lgs. del 15 aprile 2005 n° 77 Art. 4

FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE

Al fine di coordinare e realizzare i percorsi formativi è indispensabile l’individuazione di figure professionali, denominate tutor, che possano seguire il percorso dell’allievo durante le sua attività a scuola e in azienda.

La funzione dei tutor è quella di raccordo tra l’istituzione scolastica e formativa e le realtà lavorative presenti sul territorio. Di seguito se ne indicano le mansioni in riferimento alle linee guida di cui alla DGR 1111/2011 (scarica pdf).

E’ di grande importanza che tutti gli attori coinvolti partecipino a programmi di formazione specifica sulla costruzione dei percorsi in ASL così da condividere metodologie, linguaggi e buone pratiche per garantirne una maggior omogeneità in fase di realizzazione. Il progetto “Tutor for School & Job” nel periodo 2012-2014 è stato orientato al raggiungimento di questo obiettivo.

Tutor scolastico

Il tutor scolastico\docente tutor interno è un docente interno alla scuola a cui è stato affidato questo incarico dal proprio Dirigente. Nell’ambito dei percorsi di ASL il docente, oltre a sviluppare le singole tematiche proprie della materia è chiamato a:

- verificare la realizzabilità del progetto rispetto all’offerta formativa dell’azienda;
- promuovere l’attuazione del progetto con il competente Consiglio di classe;
- collaborare con il tutor aziendale per l’adattamento delle fasi operative del progetto alle esigenze organizzative della scuola e dell’azienda;
- svolgere un ruolo di informazione e di raccordo con le famiglie degli allievi e con gli altri docenti dell’istituto;
- verificare il rispetto della normativa in termini di sicurezza e la relativa copertura assicurativa degli alunni in stage;
- verificare il corretto svolgimento del percorso;
- supportare e guidare gli studenti durante lo svolgimento dei percorsi in ASL;
- monitorare costantemente i percorsi formativi degli allievi, in collaborazione con i tutor aziendali;
- predisporre gli elementi di valutazione con il tutor aziendale per definire il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento per ciascun allievo, da sottoporre al Consiglio di classe.

Il docente tutor interno, designato dall'istituzione scolastica tra coloro che, avendone fatto richiesta, possiedono i titoli documentabili e certificabili, svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in ASL e verifica, con la collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso in Alternanza16.

16. D.Lgs. del 15 aprile 2005 n° 77 Art. 5

Tutor aziendale

Il Tutor aziendale \tutor formativo esterno è un lavoratore interno alla realtà organizzativa (azienda, ente pubblico, associazione di categoria etc.) che ospiterà l’alunno durante il percorso di ASL e che dovrà:

- condividere le fasi operative del percorso con il tutor scolastico;
- svolgere un ruolo di facilitatore dell’apprendimento delle competenze;
- accogliere ed affiancare lo studente durante la sua permanenza in azienda;
- coordinarsi con il tutor scolastico per pianificare le attività didattiche, gli aspetti logistici ed organizzativi;
- monitorare costantemente i percorsi formativi degli allievi;
- collaborare con il tutor scolastico alla predisposizione degli elementi di verifica dell’acquisizione delle competenze-obiettivo di ciascun allievo.

Il tutor formativo esterno, designato dall’organizzazione, favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa gli elementi atti a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei percorso intrapreso. Lo svolgimento dei predetti compiti non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.17.

17. D.Lgs. del 15 aprile 2005 n° 77 Art. 5

Tutor di rete

Figura esterna sia alla istituzione scolastica che all’azienda, con funzioni prevalentemente orientativo-informative e di raccordo fra scuola e territorio che può avere anche un ruolo per la realizzazione delle indagini di sfondo, nell'ambito dei percorsi di ASL. In qualità di figura intermedia tra studenti e docenti, dovrà:

- supportare entrambi nella definizione del business plan e nella risoluzione delle problematiche pratiche incontrate nella realizzazione delle attività;
- rafforzare la rete di collegamento tra scuola e territorio.

Questa figura, non ancora presente all’interno del testo di legge18, è comunque chiamata a partecipare ai percorsi di formazione sul modello ASL, nei bandi emanati dalla Regione Toscana.

Sulla base della sperimentazione condotta dal C.O.A.P. (Centro di orientamento e Aggiornamento Professionale) sul territorio toscano è stato possibile rilevare come tutti i progetti che hanno previsto l’inserimento del tutor di rete abbiano raggiunto una maggior efficacia, poiché questa figura è stata in grado di alleggerire i molteplici compiti affidati al tutor scolastico e facilitato la diffusione di nuovi linguaggi, permettendo l’emersione delle esigenze dei due contesti, scuola e lavoro, che spesso hanno priorità e tempistiche diverse tra di loro.

18. D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77

RUOLO DELL’AZIENDA

Partecipa alla formazione

La partecipazione congiunta di tutor scolastici e aziendali alle attività di formazione rappresenta un momento cruciale per condividere linguaggi, procedure e strumenti designando il primo momento di confronto tra le esigenze della scuola e quelle delle organizzazioni per discutere e condividere la visione e la metodologia da sviluppare nei percorsi che verranno attivati.
Gli incontri di formazione d’aula hanno la finalità di:

- sensibilizzare gli operatori coinvolti;
- fornire informazioni sulla normativa e gli obiettivi in materia di ASL;
- definire ruoli e funzioni dei tutor d’aula ed aziendali;
- supportare la realizzazione di una progettazione integrata;
- favorire la programmazione ed organizzazione delle attività di formazione in azienda.

Coinvolgimento diretto

Il referente/tutor aziendale partecipa, in qualità di componente del gruppo di lavoro, alle attività di progettazione dei percorsi e si occupa dell’accoglienza e dell’affiancamento dell’alunno durante il periodo che questo trascorrerà in azienda.

Le organizzazioni, svolgono un ruolo attivo nella progettazione dei percorsi formativi in ASL, poiché insieme alle scuole sottoscrivono il patto formativo che l’alunno dovrà rispettare durante la permanenza all’interno dell’organizzazione.

Accoglie e valuta

L’organizzazione che ha aderito al partenariato proposto dalla scuola e che ha partecipato alla formazione ed alla progettazione integrata dei percorsi in ASL, dà la sua disponibilità per ospitare uno o più studenti presso la propria struttura.
Per programmare ed organizzare la permanenza degli studenti negli ambienti di lavoro, l’organizzazione condivide e programma con la scuola:

- le attività da svolgere in organizzazione;
- i tempi di permanenza in organizzazione ed i periodi;
- il numero degli studenti;
- il materiale didattico per gli studenti;
- gli ambiti formativi relativi alle competenze e conoscenze che gli studenti dovranno acquisire.

La realizzazione di percorsi efficaci in ASL prevede da parte dell’ organizzazione l’individuazione di una risorsa umana che possa svolgere i compiti specifici del tutor aziendale, ovvero :

- partecipare alla formazione;
- condividere e sottoscrivere insieme alla scuola e all’allievo il patto formativo;
- accogliere e affiancare l’allievo durante la sua permanenza nella struttura;
- valutare l’esperienza e il comportamento dell’allievo all’interno dell’organizzazione, attraverso le schede fornite dalla scuola.

Vantaggi per l’azienda

Il mondo delle imprese rappresenta un importante punto di riferimento culturale e formativo per il sistema scolastico. Per l'impresa, infatti, avere un ruolo attivo nell'aggiornare la scuola sui profili professionali e sulle competenze richieste nelle organizzazioni, rappresenta un investimento che potrà risultare proficuo in un' ottica di medio-lungo periodo.
Le imprese che aderiranno ai progetti di ASL, potranno trarre i seguenti vantaggi:

- contribuire all'avvicinamento tra il mondo dell'istruzione, sempre troppo distaccato dalla realtà economica e produttiva, ed il mercato del lavoro;
- avere un ritorno di immagine per l'azienda stessa che garantisca visibilità ed un riconoscimento per l'iniziativa a cui ha collaborato;
- mostrare il proprio potenziale formativo, investendo nello sviluppo delle risorse umane e fungendo da supporto al sistema educativo nonché contribuendo al raggiungimento dei parametri europei in materia di apprendimento lungo tutto l'arco della vita;
- acquisire maggiore sensibilità riguardo al senso di responsabilità sociale delle imprese. Agire in modo socialmente responsabile significa, infatti, tener conto delle ricadute del proprio comportamento nei rapporti con il personale, con la comunità locale, i clienti e le istituzioni, migliorando le relazioni con il territorio circostante.

Alle aziende coinvolte in questo progetto sarà possibile usufruire di una deduzione dall'imposizione sul reddito d'impresa dei costi relativi alle attività di formazione e di stage aziendali19.

19. Art. 1 del D.L. n. 269 del 30 settembre 2003, in tema di detassazione degli investimenti in stage aziendali per studenti, fonte Formaper azienda speciale della Camera di Commercio di Milano

STRUMENTI E MATERIALI

In questa sezione vengono riportate le schede operative utili per pianificare e realizzare percorsi in ASL a partire dall’individuazione del gruppo classe e del tutor scolastico, all’abbinamento alunno\organizzazione, dai modelli per le convenzioni, all’individuazione e certificazione delle competenze, per concludere con la valutazione.

Progettazione

Ciascun Istituto che voglia attivare percorsi di ASL è chiamato a presentare una proposta progettuale nei tempi e nelle modalità indicate annualmente dal Miur.

Di seguito si riportano le schede progettuali utili per pianificare un intero percorso.

Lista schede progetto

Abbinamenti e data base aziende

Il primo step è rappresentato dall’individuazione di una o più classi o dal nominativo dei singoli alunni che parteciperanno ai percorsi in ASL insieme al nominativo del tutor scolastico che li seguirà durante il percorso.

Scheda n. 1 2 3
Scheda n. 4

Progettare per competenze

Una delle caratteristiche dei percorsi di formazione in ASL è quella di una progettazione integrata che fa leva sul concetto di competenza, in particolare, si fa riferimento a tre macro-aree di competenze:

competenze di base: l'insieme delle conoscenze che costituisce sia il requisito per l'accesso a qualsiasi percorso di formazione ulteriore, sia la base minima per l'accesso al lavoro e alle professioni, confermando in questo modo la nascita di un moderno diritto di cittadinanza. Lingue straniere, informatica di base, economia, legislazione e contrattualistica del lavoro sono soltanto alcuni degli esempi possibili di tali competenze.

competenze trasversali: sono comuni a più contesti lavorativi, possono essere trasferite dall'individuo da un ambiente di lavoro ad un altro e permettono l'adattamento di strategie già utilizzate in passato alla nuova situazione o compito. Le risorse della persona vengono quindi combinate in funzione delle richieste dei diversi contesti in cui opera. Rientrano tra le competenze trasversali la capacità di diagnosi, di problem solving, di negoziazione e gestione dei conflitti, la presa di decisioni, la competenza comunicativa e relazionale.

competenze tecnico-professionali: sono necessarie per lo svolgimento di un'attività. Sono quindi competenze specifiche, strettamente correlate a un determinato settore professionale e all'attività lavorativa svolta dalla persona.

Per ciascuna gruppo classe, ancor meglio se per ciascun alunno, dovranno essere individuate dal tutor scolastico e concordate con le realtà ospitanti, le competenze obiettivo di apprendimento e gli indicatori comportamentali attraverso cui poterle misurare.

Scheda n. 5
Scheda n. 6

Una volta individuate le competenze obiettivo di apprendimento sarà indispensabile comunicarle esplicitamente agli alunni coinvolti, così da renderli partecipi e consapevoli. A questo scopo, si consiglia di programmare un incontro di orientamento preliminare alla fase operativa, così da chiarire eventuali dubbi e mettere a fuoco le finalità dell’esperienza ed un incontro conclusivo al termine dell’esperienza così da facilitare la rielaborazione dei vissuti e consolidare gli apprendimenti.

Scheda n. 8

Orientamento

Le attività di orientamento in aula costituiscono un momento di grande importanza, poiché rappresentano la messa a confronto tra ciò che è stato pensato e progettato e coloro che diventeranno i soggetti attivi di questo percorso, cioè gli studenti. L’esperienza maturata nel corso di precedenti progetti suggerisce di affidare gli incontri di orientamento ad un consulente esterno, per due ordini di motivi:

- differenziare la figura del docente tutor scolastico da quella dell’ orientatore;
- offrire l’opportunità agli alunni di confrontarsi con una figura esterna al contesto scolastico, ma che conosca il linguaggio e le peculiarità del mondo della scuola e del lavoro.

Compito dell’ orientatore sarà quello di :

- stimolare e far emergere domande nel gruppo classe;
- motivare gli studenti all’esperienza;
- esplorare le loro aspettative ed idee sul mondo del lavoro;
- scoprire nuove parti di sé in relazione ad un contesto diverso;
- condividere gli obiettivi di apprendimento;
- condividere chiavi di lettura dei contesti lavorativi;
- facilitare la rielaborazione dei vissuti connessi all’esperienza;
- valutare con gli obiettivi raggiunti e quelli da migliorare.

Sarebbe opportuno che gli incontri di orientamento si svolgessero con la partecipazione congiunta di orientatore e tutor scolastico, almeno in una prima fase, così da garantire un collegamento tra contenuti scolastici e esperienze in azienda.

Adempimenti amministrativi

Il periodo in azienda costituisce la fase pratica della formazione individuale dell’allievo, finalizzata a sperimentarsi direttamente in un contesto lavorativo e richiede che siano svolti una serie di pratiche di carattere amministrativo.

Convenzione e Patto formativo

Per ciascun alunno dovrà essere predisposta un’ apposita convenzione tra istituzione scolastica e azienda ospitante, accompagnata dalla stipula e sottoscrizione del patto formativo.

Con il termine convenzione ci si riferisce ad un documento sottoscritto da ente promotore, organizzatore ed ospitante, per stabilire i compiti dei soggetti partecipanti. Rappresenta la base per la formalizzazione dei progetti formativi.

Con il termine patto formativo ci si riferisce ad un documento sottoscritto da ente promotore/organizzatore, ospitante ed allievo (se minorenne dovrà essere accompagnato dalla firma del genitore) contenente le attività e gli obiettivi di apprendimento che l’alunno dovrà conseguire.

Scheda n. 7

INAIL

I soggetti promotori sono tenuti ad assicurare i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro, presso l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), nonché presso idonea compagnia assicuratrice per la responsabilità civile verso terzi. Le coperture assicurative devono riguardare anche le attività eventualmente svolte dal tirocinante al di fuori dell’azienda e rientranti nel progetto formativo e di orientamento. Le Regioni possono assumere, a proprio carico, gli oneri connessi a dette coperture assicurative20.

20. D.M. 25 marzo 1998 n.142.

Ispettorato del lavoro

L’ispettorato del lavoro, nel progetto formativo di tirocinio, svolge due importanti ruoli:

- essere informato: il D.M. 14221 prevede, infatti, che l’ente promotore dei percorsi in ASL debba trasmettere una copia della convenzione e di ciascun progetto formativo alla struttura territoriale del Ministero del Lavoro competente in materia di ispezioni;
- garantire la vigilanza: l’ispettorato del lavoro potrà effettuare delle verifiche presso l’azienda per valutare le condizioni in cui è svolto il tirocinio e per assicurare al Ministero che questo non costituisca un rapporto di lavoro.

21. D.M. 25 marzo 1998 n.142.

Valutazione

Il monitoraggio e la valutazione conclusiva permettono di rilevare l’andamento dell’intero processo e di individuare le variabili che lo hanno influenzato positivamente e quelle da modificare.

L’istituzione scolastica ha il compito di verificare e valutare sia l’andamento del progetto che l’acquisizione, da parte degli alunni, delle competenze che verranno certificate al termine del percorso.

Per valutare l’andamento del progetto la scuola si avvarrà delle procedure interne all’istituto.
Per valutare l’allievo la scuola terrà conto:

- scheda di valutazione del tutor scolastico
- scheda di valutazione del tutor aziendale

Per rendere attiva la partecipazione dell’allievo nel processo di valutazione e per avere un feedback sull’esperienza svolta saranno utilizzate:

- scheda di valutazione dell’allievo sull’azienda
- scheda di autovalutazione dell’allievo

Per valutare complessivamente l’esperienza:

Griglia swot di valutazione

Certificazione22

Il decreto legge D.Lgs. 16 gennaio 201323 prevede che sia l’ente pubblico titolare (MIUR, Regione, ecc.) ad indicare nei documenti di validazione e nei certificati rilasciati la presenza di alcuni elementi minimi.

La certificazione sarà quindi rilasciata dall’ Istituzione scolastica al termine dei percorsi e attesterà le competenze acquisite attraverso l’apprendimento in ASL. Tale certificazione costituisce credito:

- per la prosecuzione del percorso formativo, ai fini del conseguimento della qualifica o del diploma;
- per gli eventuali passaggi tra i diversi sistemi, compresa l’eventuale transizione nei percorsi di apprendistato;
- per il riconoscimento e la valutazione del proprio potenziale, ai fini dell’ occupabilità, per gli allievi diversamente abili.

Al termine dell’anno scolastico, lo studente consegue il titolo di studio previsto dal percorso curricolare (ovvero l’ammissione alla classe successiva) ed una o più certificazioni relative alle competenze acquisite attraverso la partecipazione alla formazione in ASL.

22. Dgr 1111/2011 all. a) linee guida per la promozione, implementazione, realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro per gli a.s. dal 2011-2012 al 2013-2014
23. “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del Sistema nazionale di certificazione delle competenze, ai sensi dell’articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92”.

Risorse finanziarie

I percorsi in ASL sono finanziati, a partire dall’esercizio finanziario 2012, con le risorse destinate al “Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche” sulla base di criteri e parametri per l’assegnazione diretta alle scuole, stabiliti con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Ulteriori risorse pubbliche e private (finanziarie, professionali, logistiche e strumentali) possono contribuire, come già avviene in molti casi, alla realizzazione dei percorsi in ASL (fondi strutturali dell’UE, contributi di Unioncamere, di singole imprese, di ordini e collegi professionali, di associazioni di categoria, di Regioni ed Enti locali, ecc.) per sostenere la collaborazione delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e delle professioni24.

Nell’anno 2013 ciascun Istituto è stato chiamato a presentare una scheda progetto al MIUR (allega file richiesta 2013) al fine di poter accedere ai finanziamenti.

24. Costruire insieme l’alternanza scuola-lavoro – documento per la discussione a cura dell’Indire 2013 in collaborazione con la Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni.

DATI E MONITORAGGIO INDIRE

Esiti del monitoraggio sull’Alternanza Scuola - Lavoro, realizzato dall’Indire, per conto del MIUR, nell’a.s. 2012/13 sul territorio nazionale. Panoramica sulla distribuzione del fenomeno e sue peculiarità.

http://www.indire.it/
http://www.bdp.it/scuolalavoro/
http://www.indire.it/scuolalavoro/consultazione/